Santissima Trinità
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Es 34,4-6.8-9 Dn 3,52-56 2Cor 13,11-13 Gv 3,16-18
Commento: I primi versetti del Vangelo di questa domenica, dedicata alla Santissima Trinità, ci introducono e ci svelano la fonte dalla quale prende vita ogni esistenza e ogni cosa; solo un Dio che ama le sue creature così profondamente può muoversi dalla sua stessa esistenza per portare il passo sicuro verso di esse. Nelle varie storie, tradizioni e fedi del mondo, quale altro Dio fa questo? Io credo nel Dio che si fa uomo per essere vicino alle sue creature, si abbassa fino a terra a portata di mano, nella condivisione di tutto quel che siamo e cammina con noi attraverso il Figlio amato.
Nel
Figlio tutta la Trinità è in movimento per offrire all'umanità la pienezza di
Vita che è in Essa. Nel Figlio, per amore grande del Padre, attraverso lo
Spirito Santo, diveniamo figli. Il
Figlio ci fa nascere mediante lo Spirito dandoci la capacità di
diventare figli amando come lui ama.
Questa
immagine noi la riconosciamo sempre viva e presente nella vita della famiglia:
infatti è nella forza coinvolgente di un amore grande tra un uomo e una donna
che la vita scaturisce. Da un atto di amore travolgente e meraviglioso ha
inizio una nuova vita. Nel respiro di questo amore grande, ogni creatura
cresce, viene curata, protetta, consolata, incoraggiata, adorata, e immessa nel
mondo come tesoro unico e irripetibile perché lo possa arricchire di valori e
bellezza. Non è forse questo che compie la Trinità con noi? Questa è la
meravigliosa dinamica della Trinità, che nella gioia e nella felicità dona vita
ad ogni figlia/o. È
l’esperienza dell’amore che si vive amando, come un uomo e
una donna; come un
Dio che fa sorgere la vita, la cura e poi la offre in
dono; che condivide con l’uomo la vita, vivendola nella gioia, nei sospiri,
nel dolore e nella speranza, e poi la dona; che libera nello Spirito da ogni
ostacolo e condizione perché l’intero mondo abbia a trarne giovamento in pienezza
di vita, in libertà e giustizia, per poi donarsi.
Il
nostro Dio è Famiglia, comunità d’amore. Non resta chiuso in se stesso, ma si
manifesta e si fa dono, questa è la meraviglia da contemplare. La seconda
meraviglia che ci chiama a credere è che noi tutti siamo chiamati a far parte
di questo amore, ad entrare nella gioia di Dio, entrare nella sua comunità d’amore.
Siamo invitati al dialogo con Lui come figli con i loro genitori.
Questo
ci viene ricordato bene da Paolo nella seconda lettura: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello
Spirito Santo siano con tutti voi”. Mai come in questo tempo l’uomo sente
la nostalgia della comunità, della solidarietà e del dialogo; ne abbiamo
bisogno per vivere e sentirci vivi. Siamo fatti per la relazione, per
incontrarci, per parlarci, amarci, stare vicini l’un con l’altro. Perché?
Semplice: “siamo fatti ad immagine di Dio”. Se vogliamo essere nel mondo questo
segno, allora la nostra prima preoccupazione è quella di costruire dialogo e
comunione, in ogni istante che viviamo.
Un’altra
meraviglia da contemplare profondamente nel cuore è una verità che come uomini
dimentichiamo facilmente, ossia che non siamo noi che, con i nostri sforzi e
azioni ci avviciniamo a Dio, ma è Dio che sempre si avvicina a noi, e lo fa
nelle cose semplici che caratterizzano il nostro vivere quotidiano. Pensiamo
sempre che per avvicinarci a Dio servano dei luoghi particolari, riti e
celebrazioni eccezionali, invece Lui è sempre presente a noi, più intimo del
nostro intimo, il suo Spirito ci abita. Dovremmo essere aiutati a riscoprirlo
così; in verità non ne siamo ancor coscienti.
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