venerdì 15 maggio 2020

"Se mi amate"


6° Domenica di Pasqua A
letture:   At 8,5-8.14-17   Sal 65   1Pt 3,15-18   Gv 14,15-21

 




Commento: Cosa succede tra le persone quando c’è amore? Beh si nota sicuramente un alto grado di fiducia reciproca, c’è intesa, il rapporto è imbevuto di abbandono nella stima vicendevole. Non c’è senso di arrivismo o prevaricazione, i due si amano e son disposti a perdersi pur di far felice l’altra/o. Quando si ama non si mette in discussione la parola dell’amato, ma si scommette su di essa, si crede a quel che dice perché i due sono una cosa sola. “Se mi ama, io sono in lei e lei è in me”.

È quel che ci chiede Gesù. La richiesta è molto chiara, non servono molte spiegazioni perché le parole del Vangelo fanno parte della nostra realtà di famiglia, di sposi, di fratelli nella fede. Sono parole semplici e vissute, sono quelle parole che entrano in ogni relazione umana: amare, osservare, rimanere, conoscere, vedere, vivere, accogliere. Parole conosciute perché vissute, parole che infondono Pace e gioia perché richiamano i momenti più belli della nostra esistenza. Parole che richiamano anche la fatica di mantenerle vive nella nostra quotidianità, perché sappiamo, non sempre si riesce a viverle con intensità, forse a volte si bypassano nella routine quotidiana, e si sfiorano frettolosamente senza accorgersi di quanto c’è bisogno di loro. Lo abbiamo sperimentato anche in questo tempo.

Ecco, il centro del testo del Vangelo ascoltato è “amare Gesù” che è il centro del cristianesimo. Il cristianesimo si può definire in molti modi e sfaccettature diverse, ma se uno vuole andare all’essenziale di ciò che è il cristianesimo può dire, senza paura di sbagliare, che il cristianesimo è “amore”.

Amore dato e corrisposto, proprio come tra due sposi.  Facendoci aiutare da alcune parole di San Paolo, potremmo dire “Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me e, non sono più io che vivo, ma la vita che vivo nella carne la vivo nell’amore di Lui che mi ha amato”. Quindi la nostra vita diventa la risposta a questo amore. La nostra vita, quel che siamo e viviamo è risposta all’amore di Cristo.

Facciamo ora un piccolo esercizio spirituale: proviamo a mettere il nome del nostro coniuge al posto della parola Cristo… Vedete, la risposta all’amore di Cristo porta a questa conseguenza. Dal suo amore noi impariamo a rispondere con altrettanto amore, mettendolo in pratica nell’amore all’altro, nell’amore dei fratelli. Amando il nostro coniuge, i nostri fratelli e sorelle, noi amiamo Dio e restiamo a Lui legati. In questo amore noi facciamo esperienza viva di Dio.

Il nostro amore viene continuamente vivificato dall’amore di Dio che è il suo Spirito. “Lo Spirito della verità … Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi”. Dono immenso che deriva dalla stessa preghiera di Gesù in nostro favore. Lo Spirito Santo è respiro, è vita, la vita stessa di Dio, l’amore tra il Padre e il Figlio. Ecco, vivendo l’amore tra noi, noi respiriamo e partecipiamo all’amore di Dio.

Il mondo, che non è un luogo ma una logica, secondo le parole di Gesù, non lo vede e non lo riconosce questo amore, perché guarda altrove, ha altri interessi, è distratto. Eppure le manifestazioni dello Spirito nelle parole e nei gesti di Gesù sono alla sua portata, sono riconoscibili e reali. Dove lo si può scorgere? Nei stessi gesti e parole di Cristo vissute nell’amore da ognuno di noi.

Attenzione allora va posta al nostro cuore, perché anche in esso può coesistere la logica del mondo e quella dello Spirito. Le sappiamo riconoscere? Le sappiamo discernere?
Affidiamoci allo Spirito Santo, per essere sicuri di quale logica viviamo. Dove c’è consolazione, dove si sperimenta gioia e felicità, dove la serenità dimora, ecco che la si può dire vive lo Spirito di Dio e la certezza di essere da Lui guidati e custoditi.


Nessun commento:

Posta un commento